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Tratto da
Uomini e Fatti di
Torre del Greco
pagg. 203/249
 
 
 
VINCENZO ROMANO

CIRCA L'INIZIO DEI LAVORI PER LA RICOSTRUZIONE DELLA CHIESA DI S. CROCE

 




(...) c'è da notare una disparità di date che non può essere attribuita a refusi tipografici.

«La pietra fondamentale di sì vasto edificio fu posta il 5 giugno del 1796, e precisamente due anni meno due giorni da che fu distrutto l'antica. In detto giorno il Ven. Vincenzo, circondato dal clero, dai pubblici amministratori, dal popolo numerosissimo, uscì processionalmente dalla Chiesa del carmine, a porre e benedire la prima pietra del novello tempio di S. Croce »
(C. Balzano « Il Ven. Vincenzo Romano» -1932, pagg. 67-68).

«Dopo aver sgombrata la nuova area della chiesa, il 1° gennaio del 1795 ebbero inizio i lavori. Clero e popolo si recarono processionalmente dalla Chiesa del Carmine
la parrocchia provvisoria al sito di Santa Croce» (S. Garofalo «Un parroco sugli altari»-1963, pag. 59.

Circa l'anno (1796) ha ragione il Balzano, poiché il Garofalo, nella sua pregiatissima opera citata, nella pagina precedente, scrive che il progetto dopo alcune modifiche, fu approvato il 24 giugno 1795, e quindi non si poteva porre la prima pietra sei mesi prima dell'approvazione del progetto. Questo particolare dovette sfuggire al pur esattissimo Garofalo. Ed ecco che per questi, si può parlare di refuso, ma per Balzano, no. Egli scrive 5 giugno 1796. La data esatta è: 1°gennaio 1796.
La chiesa sorgeva maestosa. L'ingegnere Di Nardo, interpretando il volere di don Vincenzo, l'aveva progettata sul modello di quella dei Gerolamini , specialmente la parte interna e il primo ordine della facciata, se si pensa che sulle due porte laterali c'erano i finestroni, proprio come sulla facciata della chiesa napoletana. Detti finestroni furono murati dopo il bradisismo per l'eruzione del 1861.
Il terremoto del 23 novembre 1980, ha messo in evidenza le tracce preesistenti.
Per la costruzione, oltre alle pietre vesuviane, si usavano anche quelle di tufo e i mattoni d'Ischia. Scrive mons. Salvatore Garofano, che ogni domenica una processione, guidata da Don Vincenzo scendeva alla spiaggia per trasportare a spalla i materiali, verso il cantiere dell'erigenda chiesa, primo fra tutti l'Economo Vincenzo Romano che recava sulle spalle, allora robuste (45 d'età) la sua porzione di pietre o di mattoni.
Quando eravamo ragazzi c'era ancora in voga a Torre una specie di cantilena che cantavamo per incitare gli altri compagni a non stare indietro e avanzare il passo. Certamente risaliva a quei tempi.

'A vascio 'a marina carréeano 'e prete,
e tutt''e fesse vanno arrete.

ISTITUZIONE DELLA COLLEGIATA DI SANTA CROCE