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Tratto da
Uomini e Fatti di
Torre del Greco
pagg. 203/249
 
 
 
VINCENZO ROMANO

LE IDEE GIANSENISTICHE E MASSONICHE SFOCIATE NEL PIU' ACCESO GIACOBINISMO.
LA REPUBBLICA PARTENOPEA

 

Poco più di un anno prima che iniziassero i lavori, il 18 ottobre 1794 a Napoli erano stati afforcati tre giovani, Emanuele De Deo, Vincenzo Vitaliani e Vincenzo Galiani.
Le idee giansenistiche e massoniche erano sfociate nel più acceso giacobinismo, proprio da parte di tutti quegli abati col «bastoncino» che erano intervenuti al funerale di don Gaetano De Bottis, anche se qualcuno se la squagliò, come fece il più acceso di tutti, l'abate Jerogades.
Ai sovrani di Napoli non piacevano più i giansenisti e i massoni. Li avevano incoraggiati e protetti finchè si trattò di non pagare più la chinea al papa e di cacciare i Gesuiti dal Regno, come aveva ordinato Carlo III di Spagna con il patto di famiglia. Specialmente la regina Maria Carolina, la grande protettrice della massoneria, che, «visto» morire la sorella Maria Antonietta e il cognato Luigi XVI, sotto la ghigliottina, aveva cambiato idea e voleva vedere 'e casecavalle appise…
Aveva visto i primi tre, e ne vedrà ancora. Il macello durerà un ventennio, quasi tutto l'arco di tempo che occorrerà per costruire la chiesa.
Il 22 dicembre 1798 il re scappò da Napoli veleggiando alla volta di Palermo. I Francesi erano alle porte: entrarono in Napoli esattamente un mese dopo, il 22 gennaio 1799.
Un mese di saccheggi e distruzioni. La plebaglia (non il popolo) si diede ad ogni sorta di violenza, con il pretesto di combattere i giacobini. Naturalmente i giacumini erano tutti coloro che possedevano beni di qualsiasi natura specialmente se di grande valore per farne bottino.
I primi ad essere massacrati furono Ascanio e Clemente Filomarino, il primo noto per i suoi studi matematici e fisici e il secondo per quelli letterari; entrambi erano allievi di Gaetano De Bottis.
Il palazzo venne letteralmente spogliato di tutte le opere d'arte e dei ricchissimi arredi e poi dato alle fiamme. I due fratelli uccisi e i loro corpi bruciati. Era il 19 gennaio 1799.
A questo punto però è bene lasciare Napoli ed interessarci di ciò che avvenne a Torre del Greco durante la Repubblica Partenopea.

DON SAVERIO LOFFREDO E L'ALBERO DELLA LIBERTA'