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Tratto da
Uomini e Fatti di
Torre del Greco
pagg. 203/249
 
 
 
VINCENZO ROMANO

PROGETTO DELL'INGEGNERE IGNAZIO DI NARDO ED INIZIO DEI LAVORI PER LA RICOSTRUZIONE DELLA CHIESA DI S. CROCE

 

L'ingegnere Ignazio di Nardo che stava lavorando alla strada da Napoli a Torre Annunziata e aveva già tracciato la nuova via per collegare Capo Torre con Via Episcopale e che fu completamente invasa dalla lava, ebbe l'incarico di progettare la nuova chiesa.
Il Di Nardo lavorò a lungo a Torre, perché, oltre alla chiesa di S.Croce, riedificò le chiese dell'Assunta, di S.Maria del Principio e adattò quelle di S.Michele e di S.Maria delle Grazie, dimezzandole in altezza. Inoltre sistemò tutte le strade della città collegandole e raccordando i vari livelli con un'infinità di scale e veramente fede dei miracolo. Di lui torneremo a parlare.
Abbiamo già detto prima che don Vincenzo Romano, quando era in seminario al Largo dei Gerolamini, dovette restare ammirato di quel bellissimo tempio, ed ecco la prova che lui, soltanto lui, suggerì al progettista Di Nardo, sia lo stile architettonico che la grandezza della nuova chiesa.
Fu ampliata l'area, spostando la strada Falanga (il nome non ha nulla a che vedere con quello del vecchio parroco di S.Croce), ed ecco anche la ragione per la quale non è più in asse con la strada dei Cappuccini. Invece di ricostruire la chiesa con la facciata principale rivolta verso Torre Annunziata, come l'antica, la orientano con fronte rivolto al mare.
A poco più di un anno e sei mesi dalla distruzione, ebbero inizio i lavori per la ricostruzione.
Il 1° gennaio 1796, dalla chiesa del Carmine si mosse una processione con alla testa il Crocifisso, e invece dei ceri la gente del popolo recava in mano o sulle spalle gli attrezzi occorrenti per il lavoro.
Scrive mons. Garofano:
L'avvio fu dato da un fervoroso discorso di Don Vincenzo Romano: toccò a lui dare un tono e un contenuto spirituale a quella impresa che vedeva impegnati braccio e cuore e che, senza la minima esagerazione, può davvero dirsi gloriosa.

E gloriosa fu, anche per i tempi che correvano.

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