A: parte esistente, è sede del Municipio; B:
parte demolita anteriormente al 1794; C: parte demolita verso
la metà dell'Ottocento; D: parte franata (forse) il
5 dicembre 1456; E: fontana a 28 cannoli costruita da Gaetano
de Bottis intorno all'anno 1773; F: fontana antica detta
"dello monaco", citata da Francesco Balzano (1688); G:
molino a due macine, azionato dalle acque del "Dragone",
anche questo costruito dal De Bottis; H: nuovi lavatoi pubblici
deI De Bottis (vedi figura alla pagina seguente). Li chiamarono
"nuovi" per distinguerli da quelli vecchi situati sotto
la scala della "ripa", insufficienti per i bisogni dell'accresciuta
popolazione e anche questi distrutti il 16 giugno 1794; I:
foce del fiume sotterraneo "Dragone" ai tempi di Alfonso
I d'Aragona; J: scalone dell'attuale fontana; K: attuale
fontana, ristrutturata nel 1879; L: linea approssimativa
della battigia prima dell'eruzione del 1631; M: zona detta
"mare seccato" formatasi con i detriti trascinati a valle
dalle alluvioni che accompagnarono la detta eruzione; N:
ferrovia dello Stato; O: parte della rupe su cui sorgeva
il castello, separata dal resto per l'apertura della via detta del
"barbacane" che fu costruito proprio allora; P:
barbacane; Q: cappella detta "dei carcerati"-sulla
fine del secolo scorso vi si accedeva da via Barbacane; R:
ingresso attuale alla residua parte dell'antico castello; S:
parte dell'antico cortile quadrato; T: antico ingresso prima
della demolizione; U: rione "Vaglio" dove si cerniva
la farina da ciò il nome.
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