Sulla facciata di un decoroso edificio del Corso
Garibaldi, verso da Discesa del Fronte, all'angolo del Largo Portosalvo,
esisteva un lapide che l'antico proprietario dello stabile, a suo
tempo aveva fatto murare a ricordo della venuta a Torre del Greco
del re Francesco I di Borbone nel 1826, in occasione della festa
dei Quattro Altari ovverossia dell'Ottava.
Il fabbricato, danneggiato per gli eventi bellici del 1943, è stato
demolito e ricostruito, ma non nello stile nobile del vecchio fatto
scomparire dalla ruspa e dai picconi. E con l'antico palazzo scomparve
anche la lapide che su di esso vi era murata.
Fino ad oggi, malgrado l'interessamento e le preghiere di alcune
persone acciocché la lapide ritornasse al posto dov'era, il proprietario
del nuovo stabile non ha mai voluto aderire alla proposta. Siamo
anche noi d'avviso che effettivamente non sarebbe opportuno rimetterla
a qual posto, perché risulterebbe una lapide antica murata su di
un fabbricato di cemento dall'architettura cosiddetta moderna, almeno
che non venisse affiancata da un'altra lapide che ne spiegasse il
non senso cronologico.
Il testo della lapide è riportato dallo storico torrese Stanislao
Ascione, scomparso nell'agosto del 1969, nella sua opera «La
Mirabile Terra Vesuviana» - Napoli, Tipografia Unione, 1956.
La trascriviamo esattamente.
FRANCESCO I RE DEL REGNO
DELLE DUE SICILIE
PRINCIPE DI FAMIGLIA AUGUSTA
IN COMPAGNIA DI ELISABETTA (1)
AUGUSTA REGINA
E DI TUTTA LA CORTE REALE
ONORO' DI SUA REALE PERSONA QUESTA CASA
NELLA SOLENNE FESTIVITA' DEL SS. CORPO DI CRISTO
IL 1° GIUGNO MILLEOTTOCENTOVENTISEI
ED AFFINCHE' LA MEMORIA DI TANTO ONORE
FOSSE SEMPRE VIVA PRESSO I POSTERI
CONCESSE
CHE UNA LAPIDE COMMEMORATIVA
VENISSE APPOSTA A QUESTA CASA
LA QUALE LAPIDE
RAFFAELE PALOMBA DEVOTISSIMO ALL'AUGUSTO SOVRANO
POSE
QUALE MONUMENTO DI AVER OSPITATO PRESSO DI SE'
UN SI' AUGUSTO SOVRANO
(1) - Se Stanislao
Ascione non sbagliò, come crediamo, e riportò il nome Elisabetta,
dobbiamo dire che sulla lapide c'era incisa una grossa fesseria;
ed in tal caso dobbiamo congratularci con il proprietario del nuovo
palazzo che non l'ha più rimessa al suo posto: meglio niente, che
uno strafalcione di tale genere.
Francesco di Borbone duca di Calabria, nacque il
19 agosto 1777 (divenne re il 5 gennaio 1825), contrasse due matrimoni.
Col primo sposò Maria Clementina Giuseppa Giovanna Fedele, arciduchessa
d'Austria. Le nozze furono celebrate a Foggia il 25 giugno 1797
quando la sposa aveva appena quindici anni d'età.
Gli storici affermano che gli sposi erano abbastanza focosi... Infatti,
dopo poco più di quattro anni di matrimonio, non ancora ventenne,
Clementina morì di tisi, a Napoli, il 15 novembre 1801, malgrado
le cure prodigatele dal celebre medico Domenico Cotugno.
Col secondo matrimonio (6 ottobre 1802), sposò una sua cugina,
Maria Isabella di Borbone, figlia di Carlo IV re di Spagna. Questa
fu... più resistente, perchè morì nel palazzo reale di Portici il
13 settembre 1848, diciott'anni dopo la morte di re Francesco, avvenuta
l'8 novembre 1830.
Quindi la regina che venne a Torre del Greco per vedere la festa
dei Quattro Altari (31 maggio -1°giugno 1826) si chiamava Isabella
e non Elisabetta.
Non avendo altra trascrizione per un controllo, non sappiamo a chi
attribuire il madornale errore. Soltanto un'occhiata alla lapide,
corre voce che esiste ancora, potrebbe risolvere l'enigma.
R.R.
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