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Tratto dal n° 4
de LA TORRE -
16 marzo 1967
 
 
 
 
L'O...scar di fesso
 

di *

...questa volta ci è stato estorto con un atto di prepotenza quando esso era già stato assegnato.
Non riveliamo che è il mancato assegnatario per ovvie ragioni. Vi diciamo solo a chi è stato assegnato o meglio da chi ci è stato estorto, come e perchè.
Una serata alquanto movimentata quella del 6 marzo corr. per quanto è accaduto nella nostra redazione.
Avevamo già assegnato l'Oscar, quando il nostro Raf. Rai. (cosa inaudita!) disse che l'«oscar» sarebbe spettato a lui, ed a lui soltanto.
Gli abbiamo chiesto il motivo di questa sua pretesa e lui di rimando:
- Scusate, se ad uno come me (che non si adatta ai tempi che corrono, che dice sempre la verità, anche a costo di crearsi delle inimicizie), non date l'«oscar di fesso», me lo dite, per favore, a chi lo date? Chi è più meritevole di me?
Abbimo cercato di fargli comprendere che non sono questi i requisiti per meritarsi l'attestato e non potevamo dargli a lui anche perchè è stato proprio lui il fondatore dell'«oscar di fesso».
Lo voglio! Mi spetta! - gridava come uno ossesso, battendo i pugni sul tavolo di edazione e dando segni manifesti di squilibrio mentale.
Noi per non aggravare le sue condizioni fisiche e psichiche a denti stretti gli abbiamo dovuto consegnare «l'oscar di fesso».
Appena lo ha ricevuto, ha infilato l'uscio con gli occhi lucenti, pareva che piangesse di gioia.
Un amico sopraggiunto appena entrato in redazione ci ha domandato:
- Ma cosa è successo a Raffaele? L'ho incontrato per le scale ed era fuori di sè. Parlava solo ed ho afferrato appena queste parole: - Così imparerai che quello del «giornalista» non è il tuo mestiere.