Da qualche tempo non abbiamo assegnato il nostro
ambitissimo «Oscar di fesso». Ci siamo dispiaciuti di
non averlo potuto fare, ma non si era presentato l'occasione degna.
Da parte nostra non lo abbiamo fatto per avarizia.
L'assegnazione stavolta è stata alquanto laboriosa perché
i meritevoli sono stati tre e di «oscar» dobbiamo assegnarne
uno soltanto. Non siamo avari, ma neppure vogliamo essere prodighi.
Abbiamo ritenuto meritevoli:
1) l compilatore tipografico del seguente annuncio economico: pubblicato
su «LA TORRE» n. 8 del maggio u.s. «Fittansi ampi
locali terranei ex Ufficio Vigili Urbani, ex Falanga». Meritevole
dell'«oscar» per non avere aggiunto ex Torre del Greco.
2) L'intervento di cui all'articolo pubblicato sul giornale: «ROMA»,
affisso a centinaia (di migliaia?) di copie sui muri della città,
per i seguenti concetti:
In tale visuale una edilizia sostitutiva ben regolamentata e non
di «compromesso» come quella sviluppatasi sulla Litoranea
che lambisce le spiagge di Santa Maria La Bruna troverebbe una validissima
incentivazione. Di sviluppi come quelli della Litoranea - ha soggiunto
l'intervistato - non sapremo che farcene».
Meritevole dell'«oscar» per non aver detto chi ha costruito
e chi è il proprietario di quello enorme grattacielo giù
in fondo alla citata via Litoranea e per aver inoltre usato le parole
«una edilizia sostitutiva ben regolamentata». Pure se
certe regolamentazioni sono state soppresse fin dal 20 settembre
1958, visti la baraonda e il favoritismo che esistono in materia
edilizia a Torre del Greco, doveva dire «prostitutiva ben
regolamentata».
3) L'autore dell'articolo apparso anche sul «ROMA» riguardante
la IV Mostra d'Arte Sacra, per i seguente titolo: «Il livello
delle opere è stato elevato».
Abbiamo dovuto sudare le proverbiali sette camicie senza riuscire
a capire il significato voluto.
Solo mediante il nostro servizio informazioni ed investigazioni
e con la preziosa collaborazione di Maigret, Sherlok Holmes ed il
tenente Sheridan si è potuto risolvere l'enigma.
Abbiamo saputo che, nel sistemare i quadri alla parete, rispetto
alla mostra precedente, li hanno attaccati ad un'altezza di dieci
centimetri e sette millimetri in più dal pavimento.
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Il comitato di Redazione, riunitosi la sera del 30
maggio 1967, ha proceduto all'imbussolamento dei tre numeri in un
vecchio cappello del compianto comm. Luigi Sorrentino trovato per
caso in un ripostiglio.
Abbiamo provveduto a bendare gli occhi al nostro redattore sportivo
«Antonascio» che ha estratto dal cappello il n. 3.
L'«Oscar di fesso» viene perciò assegnato all'autore
del titolo «Il livello delle opere è stato elevato».
Ci congratuliamo con il vincitore dello «oscar» ed
anche con gli altri due. Se la sorte non li ha favoriti non vuol
dire che essi non ne siano meritevoli.
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Al nostro Ciro Adrian Ciavolino, che a ben diritto
aspirava anch'egli l'assegnazione dello Oscar di fesso, avendo sperato
in una risposta alla sua lettera al Sindaco riguardante la composizione
della commissione edilizia, diciamo:
Caro Adrian, sei stato ingenuo e noi l'«oscar degli ingenui»
non lo abbiamo ancora istituito.
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