di RAFFAELE
RAIMONDO
Soggetto e sceneggiatura per cortometraggio giallo-rosa ma non troppo.
Personaggi in ordine di apparizione:
Salvatore Di Giacomo, poeta vernacolo
Giovanni Mazza, poeta latinista
Il capo-divisione
Introduzione
Inquadratura di cielo, nuvole. Coro di voci bianche fuori campo.
Dissolvenza.
Scena prima
L'archivio del paradiso
Ambiente enorme, con scaffalature, classificatori, scrivanie collocate
su dieci interminabili file, citofoni, tubi della posta pneumatica,
telefoni. Antirivieni di angeli con matita sugli orecchi e cartelle
sottobraccio.
Panoramica generale in campo lungo. Indi carellata su una fila di
scrittoi ad uno dei quali è seduto un uomo grassoccio, alto,
bello, baffi neri e capelli lisci bianchissimi e folti. Un ciuffo
ribelle sulla fronte copre quasi l'orecchio destro. Qui si arresta
la cine-presa.
Primo piano. Pratiche sullo scrittoio all'esame del funzionario.
S.D.G. (canticchiando sotto-voce e prendendo dal taschino
del panciotto un bel mezzo toscano.): -L'anno passate 'o tiempo
d'é cerase facevo ammore cu'na purticesa Abbascio 'o Granatiello
stev'è case...
Voce dal citofono: - Don Salvatore,
presentatevi dal Capo divisione.
S.D.G. (borbottando): - ... e astipammece
'o sicario!!!
Scena seconda
(L'ufficio del Capo-divisione: ambiente adeguato alle funzioni di
un capo-divisione di quella importanza)
Il Capo-divisione (con aria severa): - Caro Di Giacomo, le
cose qui vanno abbastanza male! c'è una pratica riguardante
una richiesta della città di Torre del Greco..... (alzando
un po' la voce)... sono anni che essa è rimasta inevasa e
qui continuano a giungere invocazioni...per il sollecito disbrigo.
Le pare che questo sia servizio consono ai nostri uffici ? Ma che
stiamo forse sulla Terra? in Italia... preciso?
S.D.G. (timido): - Eccellenza, perchè
avete voluto assegnare a questo reparto tutti impiegati statali?!?!
Il Capo-divisione: - La prego di non
ribattere e di non approfittare della infinita bontà del
Direttore Generale. (Calmandosi) : - Ecco la pratica. Sabato prossimo
in occasione della settimana corta lei andrà nel posto a
rendersene conto. Si faccia accompagnare da un'anima del luogo,
in modo che le sia di guida.
Mi raccomando, compia con zelo la sua missione! Lei non deve andare
a Marechiaro! Ha capito?!!!
S.D.G. (facendo un inchino) - Riverisco!
(esce)
Scena terza
(come la prima)
S.D.G. (accende il mezzo toscano; si avvia per le corsie
tra gli scrittoi fra l'andirivieni di gente affeccendata. La macchina
da presa lo segue. Si ferma ad una delle scrivanie, dove è
seduto Giovanni Mazza)
Scena quarta
S.D.G.: - Giuvà, Sabato sei invitato ad una bella
gita, ci stai?
(Primo piano di Giovanni Mazza; luccichio dei suoi occhiali che
Egli subito si toglie. Socchiude gli occhi e dice):
G.M.: - Salvatò sei sempre il
solito sciampagnone! Dove andremo?
S.D.G.: - Sulla Terra... a Torre del
Greco... la tua città!
G.M.: - Ueh!!! E me lo domandi?
S.D.G.: - Debbo accertare i bisogni
urgenti di quella città e riferire...è una pratica
che giace da molto tempo inevasa.
G.M.: - E che bbonno? chille stanno
chine 'e denare.
S.D.G.: - Provvidenza Giuvà!
Provvidenza!... Tiene!! Nell'attesa fumiamoci sopra ( porge all'amico
un mezzo toscano e si accinge ad andarsene) Statte buono Giuvà.
G.M.: (accendendo il sigaro): - Arrivederci
a Sabato, Salvatò!
Scena quinta
(E' notte. Spazio. Cielo, stelle, nuvole. Inquadratura scorrevole
dall'alto in basso. Voci fuori campo. Sottofondo musicale).
Voce di G.M.: - Salvatò, vedrai
che incanto la mia città! Che aria Salvatò! Che profumo
di aranci e di salsedine!!!
(pausa mantenendo l'inquadratura)
Voce di S.D.G.: - Giuvà! Ecco
la terra ed ecco lo «Stivale» Dobbiamo deviare più
a nord-est. Stavamo andando in Sicilia!...
(pausa; sfumatura del sottofondo musicale).
Voce di S.D.G.: - Giuvà, rallentiamo
ché ci siamo. Dove vogliamo atterrare?
Voce di G.M.: - Mmiez'à Parrocchia!
Lì! Vedi! Dove c'è quella grande Chiesa.
Voce di S:D:G.: Oh, la chiesa di don
Vincenzo Romano! A proposito Giuvà, sono alcuni anni che
non l'ho più veduto. Perchè?
Voce di G.M.: - E' stato promosso,
Salvatò! Non è più nel nostro reparto.
Scena sesta
La piazza S.Croce di Torre del Greco
(E' passata da poco la mezzanotte anche se l'orologio del campanile
segna le sei e venti. Una mezza dozzina di squadre di calcio giocano,
naturalmente, a pallone e data la invisibilità dei nostri
protagonisti la loro presenza, non è avvertita dai... calciatori.
In un angolo della piazza un gruppo di individui dal sesso incerto
strillano si dimenano sguaiatamente e fanno il «tifo»).
Voce di G.M.: - Uh!...
E 'o ciardinetto?... E gli alberi?...
Voce di S:D:G.: - Giuvà, che
ora è?
Voce di G.M.: - Salvatò, non
vedi l'orologio del campanile? Sono le sei e venti.
Voce di S.D.G.: - Qua sei e venti,
lo colpisce in pieno viso Giuvà?! Sono passati dieci minuti
dalla mezzanò... (non arriva pronunziare la parola, che una
pallonata lo colpisce in pieno viso... - lo si suppone, almeno,
dato che è invisibile - ; nel medesimo istante un pallone
attraversa la scena).
Voce di S.D.G.: - Neh! figlio è
ndrocchia! (inquadratura generale e poi dettagliata del campanile)
Voce di G.M.: - T'amo o campanil del
mio paese
Voce di S.D.G.: - (ironica di rincalzo)
c'ò rilorgio fermo e cu è sfere appese...?!!!
Voce di G.M.: - (stizzosa) - Salvatò,
che tiene à dicere?!...
Voce di S.D.G.: - (eludendo) - All'opera
Giuvà!
Scene: sesta, settima, ottava
ecc. fino alla quarantanovesima
Carellata sulla città
Campi lunghi e corti, panoramiche, dettagli in primo piano...
Vie strette, palazzi altissimi, strade buie; vicoli fortemente illuminati;
cumuli di immondizie, il teatro rudere, la fontana morte, la pescheria
in via di demolizione. Giardini distrutti, il porto diroccato. Abbandono
totale in ogni dove. Sottofondo di musica tetra e allucinante.
Scena cinquantesima
(Piazza della Repubblica a Torre del Greco)
Voce di S.D:G.: - Giuvà! L'incanto dov'è? Ed i giardini?
E il profumo degli aranci? Anzi Giuvà non senti...
Voce di G.M.: - Salvatò perchè
a Napoli non è la stessa cosa?!
Voce di S.D.G.: - Hai ragione che mi
hanno proibito di andarci, se no ti avrei fatto vedere!!
(canta con aria dispettosa): A marechiaro 'ncesta na fenesta...
Voce di G.M.: - Salvatò non ti adulare! Se tu fossi
vissuto in questi tempi, non avresti vinto nessun festival. Invece
di scrivere canzoni avresti dovuto veramente a vendere «é
spingule francese»
Voce di S.D.G.: - E tu Giuvà,
cosa avresti fatto,tu, con il tuo latino? Lo hanno tolto perfino
dalle scuole medie!! L'unico latino che esiste oggi è il
«latin lover».
Voce tonante ed imperiosa fuori campo Non vi dilungate! la missione
è terminata. Rientrate subito!!
Scena cinquantunesima
(Come la scena quinta. Scorrimento dal basso in alto. Voci fuori
campo).
Voce di S.D.G.: - Allora
Giuvà sei d'accordo sulla relazione che farò?
Voce di G.M.: - Salvatò! Francamente no! Non credo
che il Direttore Generale voglia provvedere nel senso che tu vorresti
proporGli! E poi Salvatò si tratta della mia città!
Se ti sentisse quel sant'uomo di don Vincenzo!!! Ma che scherziamo?!
Anche se la mia città è diventata brutta io la amo
come l'amavo quando essa era bella. Anzi dippiù, perchè
essa è stata tanto sfortunata.
Voce di S.D.G.: - Allora la ripresa
violenta dell'attività eruttiva ed effusiva del Vesuvio non
ti piace?
Voce di G.M.: - Mo t'affogo, Salvatò!...
Scena cinquantaduesima
L'uffico del Capo Divisione (Come la scena seconda)
Il Capo Divisione: -
Ed allora?!
S.D.G.: - Per la provvidenza è
già troppo tardi. Domandate anche al mio collega Giovanni
Mazza.
G.M.: - E' così! Capo, ve lo
dico in latino: Consumatum est! Niente mi hanno dato in vita. Dopo
mi dedicarono un edificio scolastico; stà crollando pure!
Il Capo Divisione: - Che possiamo fare
per loro?
S.D.G.: - Potremmo inviare loro un buon rifornimento di pazienza.
Il Capo Divisione (prende la pratica,
appone su di essa la Sua sigla e la porge a don Salvatore) - Portatela
al patriarca Giobbe.
Scena cinquantatreesima
(sottofondo sonoro)
(I due accendono i sigari ed a braccetto vanno dal patriarca Giobbe;
si allontanano dissolvendosi in una nuvola che a sua volta si dissolve
facendo apparire un immenso cielo di stelle, tante stelle.... coro
musicale adatto al finale).
... e le stelle stanno a guardare !!!
Il tutto si allontana dissolvendosi ancora, mentre viene avanti,
partendo da un punto dello spazio, la parola F I N E
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