I pianini strimpellano «Valencia».
I giovani portano i capelli impomatati e lisci con la scriminatura
quasi al centro della testa. E' la moda alla Rodolfo Valentino,
l'universale idolo delle donne che, il 23 agosto 1926, nel Policlinico
di New York, per ulcera perforante muore di peritonite, provocando
la strazio...isterico delle sue ammiratrici disseminate in ogni
angolo del mondo. Soltanto una fa per davvero e si ammazza con un
colpo di rivoltella: è l'inglese Margaret Murray Scott che
era rimasta scott...ata da un incontro che aveva avuto con «Rudy»
all'Hotel Savoy di Londra qualche anno prima. Un incontro del resto
andato a vuoto, per un netto rifiuto del famoso «latin lower».
Per il triste avvenimento, Pasquale Buongiovanni della «Little
Italy» lancia una lamentevole canzone dal titolo «Povero
Valentino» (...povero Valentino chi s' 'o puteve credere
ca stu triste destino tenive 'ncuolla a tte!...) che tutte le trombe
parlanti di Torre del Greco diffondono nelle strade e nei vicoli
con la voce di Gilda Mignonette; voce che si fonde con quella, non
meno potente e distesa, del venditore di semi di zucca che, puntualmente,
ogni domenica, con la sua sciarretta fa il suo ingresso trionfale
in città.
- 'E semmiente ca t'addoreno 'nmocca....so' chill' 'e Paaasca!...
Vincenzo Tatè, 'ncopp' 'a guardia, vende, per gli uomini,
la paglietta all'ultima moda, quelle a tre fili e con le falde larghe.
Per le donne invece s'impone la moda dei capelli corti, cosiddetti
alla «garçonne» e si recano al domicilio dei
clienti i primi «coiffeurs pour dames». Sono Vincenzo
Gaudino e i tre «Peppini » (Iacomino, Ipri e Colantuono).
Tra il rammarico dei sorbettari ambulanti, sorgono le prime gelaterie
elettriche, mentre la bancarelle dei franfellicchi resistono ancora
e il venditore di frattaglie cotte dall'angolo di Via Antonio Luisi
lancia la sua voce : - Call''e trippa c' 'o limooone, ih che rrobba
freesca!...
I divi del cinema più popolari sono napoletani: Ubalda Maria
Del Colle, Lucia Zanussi e Alberto D'Anza...impiegato al mercato
agricolo di Napoli.
I titoli dei films di cassetta sono «Nun è Carmela
mia», «Varca napulitana», «Fiocca la
neve», «A legge» (mm'ammanettate cca, nun me
ne 'mporta, chist'è 'o duvere vuosto e cca stongh'io...).
Gli eroi del «western», naturalmente, sono americani
e si chiamano Hoot Gibson, William Hart, George O Brien e Tom Mix
ma per il pubblico, specialmente dei ragazzi, ognuno di loro è
u ggione, cioè il giovane, mentre l'interprete femminile
è 'a figliola. Altri eroi sono «Zorro», impersonificato
da Douglase Fairbanks, e «Za-la Mort» da Emilio Ghione.
Per il pubblico di un certo gusto, diciamo più elevato, ci
sono Alberto Collo, Gustavo Serena, Ermete Novelli. Lydia Borelli,
Mario Bonnard, Italia Almirante Manzini, Rina De Liguoro, Francesco
Bertini, Maria Jacobini, Pina Menichelli, Leda Gys, Soava Gallone.
Ma i ragazzi non vanno a vedere i films interpretati da questi attori
perché...so' pparti 'i signure.
Nelle ore serali si va alla fontana. Il Vesuvio fuma sornione mentre,
tra olezzanti giardini, la città, sonnacchiosa, si stende
ai suoi piedi.
Dalle tende abbassate dei negozi lungo la Strada S. Croce, si rileva
che l'obiettivo ha aperto il suo occhio durante le ore antimeridiane
di un giorno feriale. Infatti se date uno sguardo all'angolo del
palazzo Rivellino alla vostra sinistra noterete che non c'è
posto il cartellone del Cinema Splendor (lo spettacolo cinematografico
non è un lusso quotidiano) e, inoltre nella piazza, contrariamente
a come avviene nei giorni festivi, c'è poca gente.
Il tram, proveniente 'a copp' 'a guardia sferragliando e scampanellando
sta per attraversare la luminosa piazza, tallonato da una rara,
cafona e puzzolente automobile, certamente da noleggio.
La gente curiosa è intenta a sbirciare le riviste e i giornali
esposti intorno al chiosco di Giritiello.
Due carrozze con i rispettivi ronzini e automedonti sono ferma 'ncopp'
'u puosto. In primo piano ecco il chiosco dell'acquaiuolo e, intorno
alla piazza, gli alberi per riparare dai raggi cocenti del sole,
i vecchi calafati e corallini che parlano della loro passata gioventù.
A centro della piazza, la elegante piattaforma in ferro battuto
per la banda musicale cittadina.
In fondo, il palazzo stile «fin de siecle» della Banca
Italiana di Sconto. Sullo spigolo del fabbricato all'angolo del
famoso istituto di credito, fallito clamorosamente nel 1921.
A destra c'è il chiosco nuovo, quello di Nicola. D'estate
qui vicino si erige un palco con un fondale sul quale c'è
dipinto il panorama di Napoli col Vesuvio e con il pino. Si dispongono,
allineati, parecchi tavolini...e la sera c'è spettacolo in
piazza...Canta «Cetrulo», alias Antonio Lagonegro.
R.
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