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Tratto dal n°20-21
de LA TORRE -
17 - 12 - 1966
 
 
 
 
CHE CI PORTERA' IL NUOVO ANNO?
 

Non siamo chiaroveggenti e quindi non lo sappiamo. Quello che possiamo fare è di augurarci e di augurare a tutti che porti tante cose belle e preziose. Innanzi tutto la pace nel Vietnam , in Palestina e dovunque ci sono sintomi di frizione tra i popoli.
Ai terroristi in Alto Adige, porti (scusate) un accidenti. Ai parastatali degli enti mutualistici, oltre la quindicesima, la sedicesima, la diciassettesima, la diciottesima e così via. Agli statali non abbiamo niente da augurare poiché siamo nella patria del diritto e la bilancia della giustizia ha bisogno di un'accurata riparazione.
Ci auguriamo ancora che dopo le ultime precipitazioni atmosferiche la grande quantità di acqua caduta non serva, come sempre, per portarla ognuno al proprio mulino.
Che il nuovo anno riporti i due sensi del traffico in Via Salvator Noto. Porti un po' di luce alla via G. De Bottis. Porti un po' di pulizia nelle strade di Torre.
Ai tanti pittori torresi un posto per una tela di ognuno di loro nei musei del Louvre di Parigi, del British Museum di Londra, al Prado di Madrid e (perché no?) della Galleria d'Arte Moderna di Roma, a patto però che si accordino una tregua nelle «Mostre d'Arte» susseguitesi finora a ritmo di mitragliatrice.
Il troppo storpia!
Auguriamo la più perfetta concordia ai nostri amministratori, e ci auguriamo un loro più assiduo controllo su ciò che avviene nel campo dell'edilizia, con la preghiera di non farci rompere...le rocce. No scherziamo troppo con il sottosuolo!
Auguriamo ai tifosi che il Napoli possa vincere lo scudetto e che la Turris sia promossa alla Serie D.
Soprattutto auguriamo all'intera umanità, che il 1967, grazie al prof. Lettre (questi si che sono professori!) segni la sconfitta definitiva del cancro e inizi per l'umanità una nuova era senza apprensione e senza ansie per la salute e per la pace.
Per chiudere, qualche consiglio per le feste: Per ottenere una fluente barba e per allietare i bambini nel travestirvi da Babbo Natale, non usate le barbe finte, specialmente quelle di lana di vetro, perché irritano la pelle delicata dei bambini e anche il vostro viso. Fatevi crescere la barba vera in pochissimo tempo.
Basta assistere ad una puntata del teleromanzo «Il Conte di Montecristo». Se non ottenete l'effetto voluto, allora dovete ricorrere alla lettura di alcune pagine di qualche libro vincitore di un premio letterario oppure, per un più rapido e sicuro risultato, leggere qualche articolo di critica d'arte. In quest'ultimo caso si consiglia di leggerlo stando sdraiati, per evitare sorprese, o usare una buona fascia addominale e leggere lentamente senza sforzi. Bastano pochi minuti e sarete il più perfetto, il più autentico Babbo Natale del mondo.
A tutti consigliamo di non imprecare in questi giorni, ma di pregare. Ai becchini invece consigliamo di...non pregare.
R.R.