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Tratto dal n°2-3
de LA TORRE
 18-2-74
 
 
 RAGIONAMENTI, CHIACCHIERE E FATTI
Coi piedi, a piedi e ai piedi di Pilato
di Raffaele Raimondo
 

Il giornale «il Tempo» del 1° luglio 1973 recava in prima pagina la notizia dell'approvazione del bilancio preventivo dello Stato. Il passivo previsto era di circa novemila miliardi.
Recava nella stessa pagina la notizia che a Firenze due portavalori erano stati scippati di 120 milioni, che le detenute del carcere romano di Rebibbia, salite sui tetti e spogliatesi mettendo a nudo le loro grazie, invocando riforme e... maschi.
Sulla stessa pagina si leggeva che milioni di italiani avevano lasciato le città riversandosi sulle autostrade per raggiungere i posti di villeggiatura, che sulle dette autostrade l'Agip aveva assicurato i rifornimenti di benzina e, a completamento del «servizio», che i bollettini metereologici prevedevano per tutto il mese vacanze sotto il sole. Qualche mese prima era mancata la nafta per le trebbiatrici.
Durante il Telegiornale, Pasquarelli, facendo piovere miliardi a valanghe, sottolineava la solidità della nostra moneta. Fortunato noi, perché molti Stati europei ed extraeuropei ci invidiavano per questo.
Dal canto suo Gustavo Selva, augurando a tutti buona domenica (non c'è pericolo che lo dimentichi), buone vacanze e perfino ... buon fresco, informava i telespettatori che il «problema» del mare inquinato andava risolto con la costruzione di molte piscine per sopperire al fabbisogno dell'estivo sguazzamento.
Verso la fine del mese in quasi tutta l'Italia meridionale divampò il colera e dato che i guai non vengono mai soli, scoppiò la quarta guerra fra gli israeliani e gli arabi e questi ultimi misero le sanzioni sul petrolio.
Per il colera dettero la colpa alle cozze, per la crisi economica, già nell'aria da qualche tempo, si è data la colpa al petrolio e l'hanno «battezzata» crisi energetica, per non dire che in Italia è in crisi tutto.
Con la sua crisi monetaria e l'inflazione galoppante in atto, le borse sono in netto ribasso, mentre per la crisi petrolifera altre ... borse sono in fortissimo aumento per la loro rarefazione. Quest'ultime sono quelle di plastica usate finora per la frutta, per i generi alimentari, per la verdura, per il pesce e, perfino per le grosse quantità di medicinali che prescrivono i medici delle dissanguate casse mutue. Su alcune di esse c'era scritto arrivederci e grazie.
Sono scomparse dalla circolazione e con esse sono spariti anche i cosiddetti sacchetti a perdere per la raccolta dei rifiuti solidi per cui

IL SINDACO

provvisorio di Torre del Greco invita la cittadinanza ad arrangiarsi con mezzi di fortuna, però non dice quali potrebbero essere i mezzi di fortuna. Forse i mezzi di fortuna li ha soltanto chi ha la ... fortuna di possedere borse di pitone, di cinghiale, di vitello, di camoscio, di coccodrillo ecc., e chissà se alla fine non potrebbero risultare più economiche di quelle di plastica.

Obbligati dalla moda imperante e sempre più dilagante a ragionare con i piedi, abbiamo incominciato ad andare a piedi e ci siamo ridotti, come suol dirsi economicamente parlando, ai ... piedi di Pilato.
Il culturato modernista - consumista - economista - progressista - riformista, impegnato o non ... non è ancora convinto (ma si convincerà) che il Paradiso terrestre non esiste più da parecchi millenni. Fu soppresso definitivamente, ai tempi dei nostri progenitori, da Colui stesso che lo aveva istituito per un peccato detto «originale», a dir la verità molto piacevole, commesso da quella coppia di animali ai quali Egli aveva dato una piccola parte della Sua divinità creandoli a Sua somiglianza.
Attenuata dal progresso e dalla scienza la condanna consistente nel sudore della fronte ed eliminati certi dolor, è svanita anche la parte spirituale e divina, e così quella specie di animali è rientrato nel numero delle bestie.
Oggi, chi pensa e non porta il proprio cervello all'ammasso delle masse (quest'operazione era appunto la base su cui si fondava il fascismo) viene paradossalmente definito fascista.
Se qualcuno osa parlare di ordine, di disciplina, di onestà, di moderazione, di austerità e si azzarda a esprimere il proprio dissenso per l'andazzo in cui siamo precipitati, è chiamato fascista. E quasi sempre gli accusatori sono quelli che portavano la «cimice» all'occhiello.
Nella seconda metà del seicento (1665 - 1669) di fronte al dilagare della delinquenza e del malcostume politico, il poeta napoletano Giovambattista Valentino, senza correre alcun pericolo di essere definito un «fascista», così scriveva:

Non vi' ca lo judicio s'è perduto / e tanta cerevèlla so' sbotate? / Aùza 'sta verga toja, muovela priesto / e nun fa ca se perda 'st' àuto riesto.

Oggi, invece, di fronte all'infortunio per una rapina da mezzo miliardo subito da un ente per la prevenzione degli infortuni c'è chi esclama, con aria di rimprovero : «Ben gli sta! Perché invece del contante non usano gli assegni?!». Come se gli assegni, in altri luoghi anche essi vulnerabili, non dovessero poi essere tramutati in contanti. Perciò, ficchiamoci bene in mente di usare gli assegni, poiché, da come si parla, già siamo r .. assegnati.
Ai rapinatori di serie A, come le infinite serie e gironi del pallone, si sono aggiunti quelli che una volta erano dei modesti ladri di polli, i quali, progrediti o meglio progressati anche loro, non sono meno feroci e sanguinari dei colleghi delle serie superiori.
A Milano la signora Angela Lauricella di 31 anni è stata aggredita in casa da due banditi mascherati (siamo in un eterno carnevale) i quali, minacciando di ucciderne la figlioletta di tre anni, si sono appropriati di 50 mila lire che la poveretta aveva in casa. «Bel le sta! Perché invece del contante non aveva un assegno?».
Nello stesso giorno sono state prese d'assalto tre farmacie e in una di queste c'è scappato il morto e i rapinatori non hanno portato via né danaro né assegni ma uno .. schedario.
L'atto di abdicazione costò a Vittorio Emanuele III la somma di .. due lire: il costo di un foglio di carta bollata. A taluni non costa niente, basta dire: «Ben gli sta!».
Giacché ci siamo, non possiamo sorvolare su un'altra

ABDICAZIONE

che è quella della rinuncia della sovranità di fronte ai ricatti degli sceicchi e alle aggressioni dei fedayn.
Trattative sono in corso tra i nostri Paesi e i ... poveri fratelli africani e asiatici del terzo mondo in via di sviluppo (chissà che avverrà quando si saranno sviluppati) circa le forniture di petrolio: Quest'anno ne occorrono 120 milioni di tonnellate e nel 1976 ne occorreranno 135 milioni. Perciò

ALDO 'U CCISTO

la sua peregrinazione l'ha incominciata dal Cairo.
Se le trattative andranno in porto, com'è nell'auspicio di tutti, il petrolio lo pagheranno col Ca ...iro, come col Ca ...iro pagheranno anche la carne, il grano duro, quello moscio, il cotone, la lana, l'olio ecc., se non si ritorna al paesello che è tanto bello e se non si ritorna al casolare, magari trasformato in villa, e si ritorna a coltivare la terra e ad allevare bestiame, finendola una buona volta con i centri siderurgici e le autostrade.
L'unica merce d'importazione che non ci costa niente, se si esclude l'alto grado di ridicolaggine raggiunto, sono le

PAROLE STRANIERE

Non c'è barbitonsore o scorticani che non ha elevato, o pensa di elevare, l'insegna di Barber shop o di Coiffeur. E non parliamo poi dei parrucchieri per signora: sono tutti Antoine, François, Raphael e sono tutti coiffeur pour dames. Qualcuno è anche pour hommes o for men. A questi dovremmo aggiungere le varie insegne dei negozi, cosiddetti di abbigliamento, ma è meglio risparmiarsi lo strazio di un lungo elenco di scemenze quali Boutique, Mirelle, Mary, Lusy e le immancabili Boulangerie.
Altra merce d'importazione (importiamo tutto) che alla apparenza non costa niente, ma che in realtà ci costa molto, pur se non c'è dazio doganale sono le dottrine politiche per le quali il colonnello greco è un «fetente» mentre quello libico è una perla di galantuomo. Il dittatore spagnuolo è uno sporco «fascista» (però abbiamo dovuto rivolgerci a lui per poter condire le nostre insalate, mentre le olive italiane marciscono sugli alberi perché non c'è chi le raccoglie) e quello cubano è un ottimo dittatore ... democratico.
Il dittatore portoghese è un lurido colonialista - imperialista, viceversa quello cinese oltre ad essere un altro «padreterno» cioè un uomo mandato da Confucio, non è per niente imperialista quando vuole la Manciuria o si annette con la forza alcune isolette del Vietnam.
In Argentina, in determinate favorevoli condizioni atmosferiche e stratosferiche si possono captare le trasmissioni della televisione italiana. Vedendo «Carosello» hanno appreso lo «slogan» (accidenti ho usato la parola straniera!) pubblicitario «Chiamami Peron ...i , sarò la tua birra». Il motto è piaciuto agli argentini, i quali lo hanno messo subito in atto. Infatti hanno richiamato il loro idolo, lo hanno elevato sugli scudi e poi ci hanno fatto ... la birra, visto che nulla è cambiato. Però ..n, pur considerato dittatore, visti i sequestri e le carneficine continuare, si è presentato sui teleschermi e ha detto: «O si pone termine a tutto questo oppure me ne vado». Questo da noi non c'è pericolo che avvenga. Nella patria del diritto o meglio nella patria dei ... diritti e dei fessi, quando accade qualcosa di eclatante o di scandaloso, come il colera, per fare un esempio, i responsabili si ... rimpastano. E ciò non avviene con facilità pur essendo essi fatti di materia duttile e molle. C'è un inconveniente che fa saltare gli ingranaggi delle più potenti impastatrici : sono i loro volti, cioè le facce che sono più dure dell'acciaio svedese per non paragonarle sempre al bronzo.
Tra rimpianti. Trattative sotto banco, ripensamenti e rimestamenti, siamo giunti al referendum sul

DIVORZIO

e avremo perciò quelli a favore e quelli contrari, cioè i seguaci di Zanardelli e quelli di « don Gennarino 'o broro», dei quali diremo in altra occasione.
I più arretrati paesi dell'Africa nera hanno da tempo la televisione a colori, mentre da noi, ormai non se ne parla più anche perché non è necessario vedere la policromia televisiva, dato che quotidianamente se ne vedono ... e se ne sentono (video e audio) di tutti i colori. Però quello che segue non è un'idea da scartare.
Si potrebbe per ragioni di economia, come avvenne per il referendum istituzionale e dell'elezione dell'Assemblea Costituente, (quanti bei ricordi On. Mazza!) abbinare al corno del dilemma divorzio sì, divorzio no, anche quello dell'adozione del Pal o Secam per risolvere il «problema» della

TELEVISIONE A COLORI

Un alto papavero, al quale tempo fa fu proposto il sistema Secam esclamò: - Ma che siete pazzi? Se cam ... biamo sistema ce ne dovremo andare via tutti! ... Evidentemente era, e certamente è ancora, per il doppio sistema «Secam-Pal» il quale, pur se non ancora ci fa vedere i colori, funziona in Italia da parecchio tempo e per molti funziona bene. E' un sistema che ha la virtù di farci vedere da trent'anni (abbiamo oltrepassato di dieci anni il periodo della dittatura) sempre le stesse facce e udire sempre gli stessi nomi. Alle volte si può credere che l'apparecchio sia fuori sintonia, vedendo dei volti nuovi e dei nomi conosciutissimi e vecchi. Se capita anche a voi, non vi impressionate, non chiamate il tecnico per far riparare il televisore:

SONO I FIGLI

che, per legge salica, un giorno dovranno succedere ai padri. Teniamo quindi il bianco e nero col doppio sistema «Secam-Pal» tanto , sia per le varie «Tribune» politiche e sindacali, sia per le allungate dila(ta)zioni per l'adozione definitiva del sistema Pal si sono afflosciate le ... speranze di vedere risolto il «problema». Lasciamo perciò quest'argomento e passiamo a parlare di

SANT'ELENA

Non si tratta dell'isoletta sperduta nell'Atlantico e quindi Napoleone non c'entra per niente. Si tratta invece della statua di Sant'Elena, madre di Costantino che, assieme a quella di San Gennaro, adornano la facciata della Basilica di S. Croce in Torre del Greco.
Le due belle statue furono modellate dallo scultore napoletano Beniamino Calì dietro compenso di 400 ducati e stanno lì da circa 150 anni.
Sant'Elena fu raffigurata molto giovane dal Calì . Quando ella si recò a Gerusalemme dove rinvenne la Croce (a. 326) contava 80 anni. Ciò non toglie però nulla alla finezza dell'esecuzione, tanto che il professor Giuseppe Palomba si offrì di trasportare le due dette statue nel marmo nel bronzo. Le cose rimasero soltanto nelle encomiabili e nobili intenzioni dell'insigne artista torrese, e quel che lui temeva è accaduto.
Qualche mese fa Sant'Elena, o per solidarietà con San Gennaro (parlo delle statue) che, tempo fa, lasciò andar via la pastorale e le ampolline, o per aver ascoltato dalla Loretta Goggi

MOLLA TUTTO

ha mollato la croce con tutto il braccio destro fino all'altezza dell'omero, lasciando sul sagrato dei ferri arrugginiti, e contorti tra un mucchio di calcinacci.
Pazienza! Dopo la perdita delle due statue ci restano, in compenso, e ciò sia detto con tutto il rispetto per la sacralità del luogo, una specie di pedana da ballo e un fac-simile di pancone per la vendita dello stocco, al posto di una balaustrata di marmi pregiati montati assieme a quelli dell'altare maggiore, nel 1836, sotto lo sguardo trepidante e ... felice di ...Felice Romano preposito curato del tempo. Lo scempio della purissima architettura e dei preziosi ornamenti marmorei dalla chiesa, costruiti con i sacrifici dei nostri avi, non poteva non lasciare amarezza nell'animo di quei torresi che amano la loro città.

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I canzonettari sono stati col fiato sospeso per il Festival di Sanremo che, miracolosamente, all'ultimo momento, è stato «salvato» con una proposta di

TRIUNVIRATO

il quale non è formato da Cesare, Pompeo e Crasso né da Ottaviano, Antonio e Lepido né imposto da Mazzini, Armellini e Saffi. Si tratta di un Triunvirato composto da ... Scusate se non li nomino: ho troppo rispetto per il trio di triunvirati testé citato ...
... Però si potrebbe benissimo adattare la ... trovata del

SINDACO

di Torre del Greco. Con la nomina di un Triunvirato si allargherebbero le possibilità di risolvere la

CRISI

che travaglia l'Amministrazione comunale di questa vesuviana città, condannata ad attendere e ad assistere impassibile a tutte le magagne perpetrate ai suoi danni.