«Forse è l'autunno ca me mantene 'sta malincunia...»
Sono le prime parole di una celebre canzone di Libero Bovio, e chissà
se il poeta non si riferiva all'autunno della vita, piuttosto che
a quello astronomico o metereologico. Certo è che ambedue i periodi
agiscono negativamente sugli animi più sensibili quali sono quelli
dei poeti.
Per i poeti, invece, c'è un antico detto napoletano (oggi non sono
di moda né i detti, né il dialetto napoletano) che suonava così:
«Quanno vedite sòvere e nèspule, chiagnite»
L'aforisma avvertiva che erano gli utlimi frutti della bella
stagione e che la pacchia era finita con l'estate. Allora i frutteti
erano lussureggianti, la frutta era abbondante, costava poco e la
gente vi ricorreva semplicemente per mettere a tacere lo stomaco,
non conoscendo affatto il potere energetico e vitaminico di tale
prodotto della terra. Erano i tempi in cui «al contadino
era vietato far sapere quanto era buono il cacio con le pere»
e il fruttivendolo non entrava ed usciva dall'ufficio del notaio,
settimanalmente, per comprare appartamenti e macchini fuori serie
di grossa cilindrata.
«Aniello 'a sargente», le sorbe
e le nespole (da non confondere con quelle cosiddette del Giappone),
le teneva esposte assieme alle ultime «percoche»,
che «adduravano 'e cannella», alle
azzeruole e alle mele cotogne. La botteguccia a mmiezo San
Gaetano sembrava la vetrina di un gioielliere con i rubini
dell'uva scura e le perle dell'uva chiara. Le azzeruole ('e
llazzarole) sembravano bacche d'avorio, mentre le nèspole
apparivano come sonaglini d'oro vecchio. Solo l'intenso aroma che
riempiva il piccolo ambiente richiamava alla realtà.
Ritornando alle pere e al cacio, oggi, le prime sono depositate
negli enormi frigoriferi e il secondo è custodito nei capaci depositi
di pochi accaparratori da quando l' A. I. M. A. ha venduto tutte
le scorte di parmigiano-reggiano a pochi grossi speculatori che
hanno fatto salire il prezzo del prodotto alle più lontane stelle.
In questo caso la poesia non c'entra, qui occorre la prosa, quella...prosaica
per giunta, e non mi si accusi di volgarità se mi viene, di urlare:
- All'A.I.M.A 'e chi v'è m...!!!
***
Una volta l'autunno si limitava, secondo
un'altra canzone, a «far cadere le ultime foglie»
che poi il vento raccoglieva e le portava alla donna amata e io
non ho mai capito, la donna amata che se ne faceva di tante foglie
secche. Tutto al più, poteva sì e no, confezionare uno strapuntino,
dato che a quei tempi non esistevano ancora i materassi a molle,
o erano poco conosciuti.
Ma oggidì l'autunno è diventato cattivo, spietato, oltre che caldo
- come dicono i sindacalisti - , alludendo ad un'altra specie di
calore, per il quale non occorre il petrolio per produrlo.
Dopo un lungo periodo di siccità, verificatosi specialmente sulle
regioni dell'Alt(r)a Italia, invece della pioggerella autunnale
che serve a lavare i fichi (mo so' bbone, mo ch'à chiuòppete)
e l'uva per la vendemmia, si sono aperte le cateratte del cielo.
Straripamenti dei corsi d'acqua e dei laghi, crolli di ponti e di
case, migliaia di ettari di terreni coltivati a vigneti, sommersi
(stappa francese!): centinaia di miliardi di danni.
Ce murimmo 'e famma: la CEE che da parecchi
anni ammonisce l'Italia a non vivere al di sopra delle proprie possibilità,
ci fornirà 40mila tonnellate di carne e 10mila di burro che dovremo
pagare.
Nel Friuli la terra continua a ballare sinistramente: sfollati,
case prefabbricate, roullotes, tende, miseria, morti, pianti, sofferenze,
città intere da ricostruire: migliaia di miliardi.
A Séveso: inquinamento da diossina. A Manfredonia: inquinamento
da arsenio. A Pescara: fuoruscita di acido cloridico. A Monza: nube
tossica nello stabilimento della Singer: A Spoleto: nube solforosa.
Nel Basso Adriatico, al largo di Otranto, c'è una nave affondata
di recente, carica di 910 bidoni di piombo tetraetile che viene
usato per gli ottani nella benzina e che noi tutti respiriamo in
continuazione, specialmente quando il traffico è intenso. Se la
sostanza venisse fuori dai rcipienti che la contengono, sarebbe
la morte di buona parte del Mediterraneo. Un famoso scienziato dice
no, però lo stesso scienziato dice che il Golfo di Napoli è il punto
di mare più inquinato del mondo (vire 'o mare quant'è bello
/ che tesoro tene 'nfunno / chi ha girato tutt' 'o munno / nun l'à
visto comme a cca).
Il Fondo Monetario Internazionale concederà all' Italia un...ennesimo
prestito di 500milioni di dollari (ci fai la birra) elevabile a
un miliardo (meno male) che dovremo pagare unitamente agli interessi
mentre già stamme 'nguajate 'e diébbete per migliaia
di miliardi (vedi Regioni, Province e Comuni).
Quel poco oro della Banca d'Italia, è interamente ipotecato. Mancano
le aule scolastiche: a Roma, orribile a dirsi, si effettua il terzo
turno per i bambini delle Elementari, orario dalle 18 alle...22!
Gli edifici esistenti costruiti in gran parte dal «Puzzone»
il quale, poi, contemporaneamente, (ma come faceva?) dissodava la
terra, faceva la battaglia del grano, fondava le città, conquistava
imperi, costruiva flotte gigantesche, vincendo i relativi «nastri
azzurri». Interminabili squadriglie di aerei trasvolavano
gli oceani, faceva le guerre, spezzava le reni a questo e a quello,
metteva in circolazione monete d'oro e d'argento con la scritta:
«E' meglio vivere un giorno da leone che cento anni da pecora»
(1 dollaro = 18 lire)...e vinceva i campionari mondiali di calcio...quegli
edifici dicevo, oggi sono ridotti a poco più che ruderi, vedi, per
esempio, l'edificio scolastico di via Lava Troia... E questo dopo
30 anni di pace e di prosperità. Proprio qui, a Torre del Greco,
nei giorni scorsi si sono verificati disordini: c'è gente che non
ha casa. Non si costruiscono perché, dicono, il Piano Regolatore
della città, da anni, non viene approvato dalla Regione (ma è omissione
di atti d'ufficio?...O no?) eppure, non si crederebbe, tra le tante
insulsaggini scritte e dette dai «giornalisti sportivi»
c'è la richiesta categorica, urgente e impositiva (fare presto,
ohibò!) per la costruzione immediata di «cittadelle sportive»
e di «palazzi dello sport»... Intanto a Trecase, gli
abitanti del luogo, armati di roncole, peroccole e forconi, montano
la guardia al loro territorio: hanno detto no allo scarico dei rifiuti
solidi provenienti dalla civilissima e sportivissima Torre del Greco.
Rifiuti che, anche se di tanta nobile origine, appestano l'aria
e le campagne.
Con maggiore dispendio di pubblico denaro e difficoltà dovute alla
distanza, ora i rifiuti vanno (fino a quando?) ad allietare gli
occhi e i nasi in quel di Somma Vesuviana. E allora? Allora costruiamo
subito, un possente inceneritore, costruiamo le case, le scuole
e, poi anche le cittadelle sportive. Nel frattempo, per mantenerci
in forma, sportivamente parlando, ci arrangiamo con le flessioni
e un po' d'esercizi a corpo libero. Si tratta in fondo di poco tempo:
tra breve tornerà il «boom economico» e il benessere...O
no?!!!
Però questi giovani dediti allo sport (mens sana in corpore sano)
meriterebbero di essere accontentati. Vediamo un pò:
L'Italia è formata da 8.027 comuni i quali, chi più, chi meno, dovrebbero
essere forniti di impianti del genere. Calcolando in media due miliardi
tra i più vesti e quelli più piccoli, avremo 2 miliardi x 8.027...Uh,
anema 'e San Giuseppe mio!!! Sono 24.081 miliardi
(ventiquattromilaottantuno miliardi)... Guagliù, nun è cosa!
Però non disperate, tra un anno a Torre si svolgeranno le elezioni
amministrative e qualche candidato affligerà il solito manifesto
con il disegno del relativo progetto... e voi ammoccherete come
sempre.
***
La patata bollente dei sacrifici,
passa di mano in mano.
- Non spetta a me, spetta a te! Spetta a Tizio! Spetta
a Caio! E ognuno è convinto che non spetta a lui e che, quindi,
non ha nulla da sacrificare sull'altare dell'austerità. Per prima
cosa, l'automobile non si tocca, specialmente quella della famiglia
Brambilla che avanza. Ed eccone la dimostrazione:
I sindacati che vegliano sui redditi dei lavoratori e sui bilanci
domestici della povera gente, si sono opposti all'aumento del prezzo
della benzina. Però, mannaggia, non hanno neppure fiatato per l'aumento
di ben 450 lire sulla bombola da 10 litri di gas liquido, cioè di
quel combustibile largamente usato dalle famiglie meno abbienti
per cuocere gli alimenti che, poi sono quelli più resistenti alla
cottura, quali fasule, fave e cicere e che formano le
« bobbe» da scodellare sui deschi più umili.
Però hanno detto sì alla riduzione della tassa di circolazione per
le piccole cilindrate, e per il provvedimento adottato in tal senso,
le Regioni incasseranno migliaia di miliardi in...meno.
Sabato 2 ottobre, di buon mattino, mentre il GR 1 (accidenti alla
sua sigla che straccia i nervi) ripeteva il discorso per niente
allegro, tenuto dal Presidente del Consiglio la sera innanzi; sull'altra
rete, il GR 2 (accidenti al ... siscariello) l'annunciatore dava
consigli agli automobilisti che in quel momento si mettevano in
viaggio, quale via prendere per trascorrere meglio il «week-end»,
augurando: Buon viaggio.
Per il «tempo libero», fino a qualche anno fa, si parlava
con insistenza della settimana cortissima, cioè lavorativa fino
al giovedì. Oggi il Governo, finalmente si è deciso a rompere i
ponti abolendo i medesimi, mentre ancora non si decide a rompere
anche i ...ponticelli e dichiarare, per tutti, giornata lavorativa
pure il sabato, anche per il rispetto dovuto al Signore che, pur
essendo Padreterno, si riposò un giorno soltanto. Gli scassinatori
di banche, per esempio, avrebbero meno tempo a disposizione per
portare a termine certe imprese. A questo punto è opportuno inserire
la barzelletta che segue e che non ho fatto neppure brevettare:
è di dominio pubblico.
Davanti ad un lussuosissimo
bar, si ferma una fiammante «Rolls-Royce» dalla quale
scende un uomo- capellone dai basettoni e baffi spioventi. Gli va
incontro un tizio dalle stesse caratteristiche, il quale, con gli
occhi sbarrati e con lo sguardo rivolto alla preziosa macchina,
gli fa: - Uéh, Pascà, auguri!... Alla faccia del bicarbonato!...
Che meraviglia!.... Come te l'hai procurata?... / - Semplicemente
con una lancia... / - Ma non dire fesserie, Pascà - con una «Lancia»
soltanto?... E' vero che alcuni tipi di «Lancia» sono
macchine prestigiose, ma per ottenere questa ne occorrono, a dir
poco, una ventina... / Vicié, ti assicuro che a me è bastata una
lancia soltanto, però ... molto sofisticata... / Veramente Pascà?
...E qual è questo tipo di «Lancia» così sofisticato
che io non conosco? / - La lancia... termica, Vicié!
***
In Italia, i giorni in cui si
lavora o si dovrebbe lavorare si chiamano feriali. Quando,
ufficialmente, non si fa niente o si va in vacanza si dice che si
è in ferie. Ma allora sono feriali anche i giorni in cui non si
lavora? Evidentemente il malinteso c'è, ed ecco perché sono in molti
a credere che nei giorni feriali si debba andare in ... ferie.
Non più fautori del «tempo libero», ora i politici si
sono trovati d'accordo nel sopprimere alcune giornate festive. Le
hanno soppresse per modo di dire, poiché quelle giornate festive
sono restate tali: le hanno semplicemente rimandate al periodo
che intercorre tra Natale e Capodanno, tanto per realizzare il progettato
«ponte» sullo Stretto di Messina. E ciò è avvenuto perché
anche le festività sono «conquiste sociali che non si toccano».
A questo punto è opportuno inserire un antico canto napoletano che
nessuno conosce: Nel timore che il detto canto vada smarrito, perdendo
sei meravigliosi versi adatti per un futuro Inno Nazionale, visto
che l'Elmo di Scipio è fuori moda, mi affretto a trascriverlo:
«Quanno Razullo jette
a Uttajano, / dicette a la mogliera: statte bbona, / j me ne vaco
a ffa lu guardiano, / ca la fatica a mme poco me ntrona. / J' so'
parente a lu scansafatica / frato carnale a chi fatica poco».
***
Dopo il rifiuto del Partito Radicale
di usufruire del finanziamento elargito dallo Stato prospero ai
partiti politici, Il Consigliere di Stato, dottore Ugo Niutta, in
considerazione della grave crisi economica, ha chiesto di sua spontanea
volontà, un consistente taglio degli emolumenti a lui spettanti.
La domanda dell'alto funzionario è stata accolta con la riduzione
di un terzo di detti emolumenti.
Visto il buon esempio, si vocifera negli ambienti della Capitale,
che i partiti politici chiederanno, con urgenza, anche loro la riduzione
di un terzo delle cifre as essi elargite dal povero Stato, ridotto
in pessimo stato. E da voci non controllate, pare che anche i parlamentari,
i pubblici amministratori delle Regioni, delle Amministrazioni Provinciali,
dei Comuni, delle varie Commissioni, degli Enti ecc., a loro volta
faranno altrettanto, anzi c'è chi dice che da parecchie parti si
sia disposti a chiedere la riduzione non del 33,3%, ma bensì del
50%. E se non si chiede addirittura il congelamento come per la
«scala mobile», è solo per non seguire quel «pagliaccio»
di Pannella, il quale, poi, non fa nemmeno parte dell'arco costituzionale
e disturba i lavori del Parlamento.
***
Intanto, giustamente, per gli
speculatori, sono state riesumate e rimesse in vigore le leggi di
guerra, cioè quelle fasciste. Chi non ricorda l'orticello di guerra,
le severe sanzioni contro gli imboscatori e gli accaparratori di
derrate alimentari? La Radio di Stato già si è allineata: alla fine
del GR 2 delle 8,30, tutte le mattine manda in onda una nuova rubrica
dal titolo: «Mangiar bene con poca spesa». L'esperto
di cucina Giuseppe Maffioletti, dà consigli per preparare un ottimo
pranzo... «non danneggiando il portafoglio ».
Anche a «quei tempi» la radio
dava consigli e la «Domenica del Corriere» pubblicava
ricette culinarie. Una volta ne pubblicò perfino una con la quale
si poteva ricavare l'olio... dall'acqua!!!
Una sola legge non è stata ancora emanata
ed è quella che punisce ANCHE coloro che, per trent'anni, vendendo
chiacchiere hanno speculato, (e come!) sulla pelle di un popolo
credulone e buono, anzi troppo buono, e si sono arricchiti sfacciatamente
con la più arrogante ostentazione.
Ma quella legge, che non sarà mai emanata,
non è una legge che viene emanata in nome del popolo. La storia
lo insegna: quella è una legge che è stata emanata sempre dal popolo
in prima persona. Direttamente.
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