Epoca: 16 settembre 1967 ore 21
Scena: un'aula sorda e grigia adattata a sala di
riunione del Consiglio Comunale di un grosso (vorrei tanto scrivere
grande) centro, facile ad indovinare.
Personaggi: (in ordine di entrata)
LIBERCICCIO
ANIELLOSKI
TIPAN
PERRI
IL PRESIDENTE
CORO
SEGRETARIO GENTILE.
(All'alzarsi del sipario da piccoli altoparlanti
installati alle pareti dell'aula sorda e grigia viene un lieve sottofondo
musicale. Atmosfera da riunione degli stati generali anzi del terzo
stato ed infatti...
LIBERCICCIO: (entrando):
- SIAMO QUI PER VOLONTA' DEL POPOLO E NON NE USCIREMO SE CON LE
FORZE DELLE
BAIONETTE, come disse Onorato Riquetti conte di Mirabeau... e scusate
la citazione francese.
(prende posto).
- STATO E RIVOLUZIONE, come disse Vladimiro Ulic Ulianoff detto
Nicola Lenin... e scusate la citazione russa. (prende posto).
TIPAN: - DIO E POPOLO, come disse Giuseppe Mazzini... e scusate
la citazione risorgimentale.
(prende posto).
PERRI: - QUI SI FA L'ITALIA O SI MUORE, come disse Giuseppe Garibaldi
a Nino Bixio durante la battaglia di Calatafini... e scusate la
citazione guerresca. (prende posto)
PERRI - (indignatissimo, guardando l'orologio): - Dove è
la puntualità che si verificò la sera del 5 agosto?!
LIBERCICCIO: (cantando sul motivo «M'aggio a curà»):
- Comme me pesa 'sta attesa neh! Comme me pesa sta attesa neh! L'attesa
me pesa, gue!
IL PRESIDENTE: (entrando e guardando la poltrona canta sul motivo
de «L'edera»):
- Sono qui, sono qui tra i tuoi bracc...iuoli ancor avvinto come
l'edera...
(prende la poltrona, la mostra agli altri e dice): - DIO ME L'HA
DATA GUAI A CHI LA
TOCCA, come disse Napoleone Bonaparte...... e scusate la citazione
dittatoriale. (Si siede artigliando i bracciuoli della poltrona).
LIBERCICCIO: (canta arrabbiatissimo sul motivo di «Tammurriata
palazzola»):
- Va vattè! Va vatté! Sparagnate 'a sagliuta Tu si
carta canusciuta Fatt' 'o cunto a fora e me.
CORO: - Benissimo! Bravo! Vale per tutti.
IL PRESIDENTE: - Si vede che non avete letto la lettera pubblicata
su «LA TORRE»:
« Io ritengo che non bisogna drammatizzare. Si tratta, per
me, di un'intemperanza giovanile » e quindi bisogna indulgere
perché son «piccirillo».
LIBERCICCIO: (ironico, cantando sul motivo, di «E' piccirella»):
- Si piccerillo!...Si piccerillo e intanto saccio sul'io chello
che dice 'a gente .
Dicene tutte ch'è nu piccerillo ed io dico appriesso a gente
è pe...cirillo.
SEGRETARIO GENTILE.: - Qui, il conto non torna ed è inutile
cantare. Mancano 23 persone 23.
(Il coro rumoreggia)
IL PRESIDENTE: (cantando sul motivo della omonima canzone):
- Pasqualino Cammarota ve salute e se ne va, (rivolto al segretario
generale). La seduta è rinviata. (Esce).
SEGRETARIO GENT.: - OBBEDISCO! Come disse Garibaldi a Vittorio Emanuele
II dopo la battaglia di Bezzecca... e scusate tanto, se aggiungo:
Uffà!...
Fra gli schiamazzi del pubblico
CALA LA TELA
|