- Uuuuh! Signora bella,
distintissima e nobilissima!...
- Signò, voi che dite? Siete voi la mia signora amabilissima,
fine e nobildonna! Da quanto tempo non ci vediamo?!...Scommetto
che cercate un po' di pane...
- No, signora mia, a casa nostra consumiamo soltanto grissini
dietetici. Sapete, per mantenere la linea! Non li ho trovati e ho
dovuto accontentarmi con un pacchetto di «biscotti della zia»...
- Signora mia, qua non si trova più niente! Vado in cerca
di un po' di pesce. Sono scesa appunto per comprare una soglioletta
per il mio nipotino «Ivan» e non l'ho trovata...
- Anch'io la cercavo l'altro ieri per mio nipote «Christian»
e mi dovetti arrangiare invece, con uno striminzito e moscio merluzziello
già semicotto. E fui fortunata se feci appena in tempo a racimolare
una spigoletta per «Silvana». Con tutto ciò,
dovetti prendere anche un sacco di collera perché «Maristella»
e «Gianmarialuigicarlofrancescomassimo» volevano
chi l'aragosta e chi la cernia.
Ritornando al pane, signora mia, ne stanno facendo una tragedia.
Tutto ciò è dovuto a quella massa di cafoni, retrogradi e incivili
che, di questi tempi, si nutrono ancora di pane. Va bene che sono
ignoranti, ma chi non conosce il «proverbio» che dice
«non si vive di solo pane?...», Si vive anzi meglio
mangiando i «cacher» che poi mantengono la linea
e danno la leggerezza, oppure quei còsi là, come si chiamano?...
che uno si mantiene anche su.
- E' vero signò. Che esagerazione! Alcuni giorni fa ho visto
un «fabbricatore» che teneva in mano una grossa palata
di pane imbottita di pommarole.
- Ma voi avete letto sul giornale che è successo a Napoli?
A Capodichino che si hanno fidato di fare quelle «vaiasse»
per non aver trovato il pane.
- Signò, ringraziamo Iddio che troviamo ancora la benzina
per le nostre macchine...A proposito dovete l'avete parcheggiata?
- Signò, l'ho lasciata in via Roma in quarta fila...E che
dobbiamo fare? Ce la dobbiamo mettere nella borsa?
- E già signò! Così vorrebbero quei cretini che scrivono sul
giornale «La Torre». Dicono di voler far chiudere al
traffico il centro urbano.
Aspettate...come dicono...ah! Vogliono istituire l'isola
pedonale: E meno male che quelli del Municipio hanno fatto capire
che non la faranno. Meglio per loro se no a novembre invece di eleggerli
di nuovo come sempre, gli faremo fare una doppia commemorazione
dei defunti: non li voteremo signò. E noi automobilisti siamo più
numerosi di quei pezzenti e miserabili pedoni. E poi...comandiamo
noi!...
- Addirittura, signò! Io invece tengo un pensiero...Ho lasciato
la macchina nella curva proprio davanti a Carbone e ho paura che
qualche vigile urbano me lo mette davanti al parabrezza il verbale
di contravvenzione.
- Signò e voi vi preoccupate per mille lire? Le comodità si
pagano. Se poi l'aumenteranno a duemila lire si troverà sempre qualcuno
che ve la farà togliere. L'unica cosa che non si riesce a far togliere
è l'immondizia dalle strade, per quanto a noi ce ne frega ben poco.
L'importante è che nelle nostre case stiamo tutte «Spick e
Span» e «Cera Liù». Noi abitiamo nelle ville o
nei quartieri alti. Se la vedano, loro, la ciurmaglia e la plebaglia.
E poi non c'è scritto anche nei sacchetti « Post Fata Resurgo?
!...» E' chiaro no? Ne togliete uno e ne trovate dieci. Ne
togliete dieci e ne trovate cento. «Spì...cano» sempre
come le teste dell'Idra che, per distruggerle, Ercole dovette bruciarle
con un tizzone ardente. Perciò, nel tentativo di eliminare quei
maledetti sacchetti, ogni tanto li bruciamo, ma essi resistono anche
al fuoco.
Non vi preoccupate per la contravvenzione perché quella si fa presto
a toglierla.
- Signò io l'ho parcheggiata da parecchio. Ho dovuto fare
una fila di un'ora nella farmacia pere prendere un po' di medicinali.
Accidenti come sono pesanti! Meno male che i farmacisti danno anche
la borsa di plastica e teniamo la macchina se no occorrerebbe il
facchino e dove si troverebbe...oggi sono tutti dottori...A proposito
del dottore, sapete, non ha voluto scrivermi un po' di crema per
il giorno, perché la Mutua non lo consente, come se la pelle specialmente
quella delle donne anziane non interessasse la salute e non facesse
parte dell'orgasmo...scusate, volevo dire dell'organismo.
- Signò, io la salute della mia pelle la curo in una «Maison
de beautè» a Napoli.
Signora mia che finezza! Che delicatezza! Ma che modernità! Che
luci diffuse! Che profumo francese!
Ci sono tante ragazze che le chiamano «masseuses»
per via che fanno i massaggi. La «maitresse»
che sarebbe la direttrice va avanti e indietro e pende dalla
bocca dei clienti...
Io seppi di quella casa di bellezza, scusate se lo dico nella volgare
lingua italiana, leggendo la pubblicità economica nel giornale.
E' una cosa abbastanza seria e la sua fondazione deve risalire a
parecchio tempo fa, perché, quando mio marito mi accompagnò la prima
volta che ci andai, appena entrò, nel vedere una statua di bronzo
del Mercurio in mezzo alla sala d'aspetto, spalancò gli occhi e
la bocca e mormorando disse: - Gesù, e questa è la «Monferrante»
che stava in via Sergente maggiore sopra i quartieri...Ma che l'hanno
aperta di nuovo?
Gran parte della clientela è formata da uomini, i quali si fanno
fare i massaggi, le acconciature ai capelli, poi si fanno curare
le mani, la pelle del viso e più d'uno si fa anche mettere le ciglia
a baionetta..
- Signò e questi li chiamate uomini?
- Altro che! Sono uomini moderni che seguono la moda. E' gente
civile che ha fatto progresso: Volesse il Cielo lo facessero tutti.
E l'unisesso che vuole la moda dove lo mettete?
- Signò, io invece mi arrangio da sola. In fondo basta saper
scegliere tra un'infinità di prodotti del genere. Per esempio io
mi trovo bene con quel deodorante che spruzza all'insù e deodora
dippiù, con lo shampo «Libera e bella» e con la saponetta
«Fa».
- Signò questo sapone Fa che fa?
- C'è il «laim» dei Caraibi dentro che vi tiene
fresca fresca. Io ne faccio largo uso. Alcuni giorni fa mentre stavo
tutta insaponata e spalmavo la schiuma sulla pelle, all'improvviso
è mancata l'acqua e ho dovuto scaiaquarmi con l'acqua minerale.
Una cassa intera di «Ferrarelle»...
- Ora ricordo signò. Nel passare il rullo compressore sul
tappetino d'asfalto a via Roma hanno rotto un grosso tubo dell'acqua
del Serino.
- Signò, io ho l'impressione che non hanno rotto solo quello
perché, proprio in quei giorni, al crocevia di via Cappuccini con
la Circumvallazione, c'era tanta gente in attesa dei mezzi pubblici,
da alcuni uomini sentii dire che avevano rotto qualche altra cosa
che non riuscii ad afferrare perché dovetti riprendere il motore
e sfrecciare via subito vedendo per un attimo la via libera.
- Forse alludevano ai timpani dei loro orecchi rotti dai rumori
assordanti delle motociclette e dei ciclomotori che scorazzano numerosissimi
per ogni via e in ogni ora del giorno e della notte.
- Signò non mi pare; ho avuto l'impressione che erano adirati
fortemente perché i mezzi pubblici non passavano per il centro e
loro, per prenderli, arrivavano lassù trafelati e con la lingua
da fuori.
- E meglio pensare alla salute. A proposito vostro marito
sta bene?
- Bene! Grazie signò. E come farebbe a stare ammalato? Fa
ginnastica tutti i giorni. E' uno sportivo sfregatato: figuratevi
che da quando ha saputo che il sindaco di Durazzano...
- Come avete detto?
- Durazzano signò, Durazzano in provincia di Benevento.
- Scusate, ho avuto l'impressione che una sola parola racchiudesse
due o tre fetenzie.
- Eh, signò che cavolo dite!...Dunque, dicevo, che ha saputo
che il sindaco di Durazzano a cinquant'anni gioca a centromediano
metodista...
- Ah, non è nemmeno cattolico?...
- Signò è una definizione sportiva. Si vede che non siete
competente...Dunque, dicevo, avendo saputo tutto ciò, ha intenzione
di formare anch'egli una squadra magari di serie zeta, tanto ci
arriveremo alla lettera zeta, visto che il nostro sindaco non gioca
al pallone e quindi non è sensibile ai problemi dello sport.
- Mio marito invece ha fatto voto alla Madonna: se la Turris
sarà promossa in serie B, egli organizzerà un grande pellegrinaggio
a Pompei, come hanno fatto i giocatori e i tifosi del Foggia, che
sono andati a piedi a S. Giovanni Rotondo, e quelli del Parma che
si sono recati a piedi, salmodiando, al santuario della Madonna
di Fontanellato...E poi dicono che non c'è fede...Lo sport, o meglio
il pallone, unisce i popoli e stimola la fede. Non lo vogliono capire
signò!
- Per farglielo capire, hanno fatto bene le famiglie dei giovani
a rifiutare i premi dei Giuochi della giventù! Signò voi capite?!
Quei poveri ragazzi dopo tante promesse non hanno ancora il loro
palazzetto dello sport. Qua si parla solo di cultura. Capisco, ma
non è solamente la cultura che merita attenzione.
- Infatti, signora mia, manifestazione di cultura e anche
di arte, specialmente di arte, non mancano nella nostra città. Con
mio marito abbiamo assistito alla premiazione di un concorso di
poesie. Ne hanno premiate due. Alla poesia «Malinconia»
è andato il secondo premio, mentre il primo è spettato a «Sulla
tua tomba» . Visto il successo della manifestazione è stato
subito varato il programma della prossima per la quale hanno già
assegnato il tema.
I partecipanti al concorso dovranno impostare le loro composizioni
esclusivamente su tombe, sepolcri, sacelli, loculi, ossari, sarcofaghi
e cenotafi, che poi sono delle tombe vuote.
Per rimanere nell'atmosfera, la premiazione avrà luogo nella cripta
della chiesa madre del Cimitero, addobbata a lutto stretto da Vincenzo
Sorrentino il «paratore». Inoltre una orchestra da camera...ardente,
in apertura eseguirà il «Miserere» ed in chiusura il
«De Profundis».
- A ll'ossa lloro signò! Immagino l'allegria .
- Che volete, la poesia è poesia e, quando non si tratta della
luna, delle stelle, dei fiorellini, del mare azzurro e del cielo
blu, si tratta quasi sempre di cose di quel genere.
Di arte poi, signora mia, non ne parliamo. Pare che stiano
preparando una mostra di pittura riservata agli artisti che non
hanno superato i trentacinque anni di età. Vedrete che dopo il successo
riportato - il successo non manca mai - organizzeranno una mostra
riservata agli artisti di età non inferiore agli ottant'anni, una
riservata a quelli che hanno i baffi a torciglione e, perché no,
qualche altra riservata esclusivamente alle donne che abbiano superato
il periodo critico. Alla domanda di partecipazione, però, dovranno
allegare un certificato rilasciato dal ginecologo.
- Signò per la verità vi debbo dire che per ovvie ragioni
se sapessi dipingere, non vi parteciperei e credo che nessuna donna
parteciperebbe a questa mostra. Si tratterebbe in fondo di far scoprire
l'età.
- Non è vero signò, la passione per l'arte, l'illusione, la
presunzione sono più forti della vanità femminile. E poi, una manifestazione
del genere sarebbe l'ideale.
In questo caso, i critici d'arte, essendo le opere esposte
di artisti che hanno superato il periodo critico, non potranno fare
la critica e la commissione giudicatrice, nell'assegnare i premi,
non si troverà in una situazione...critica, come avviene quasi sempre...
- ...e per conseguenza anche noi, che troviamo sempre da ridire,
ci troveremo nell'impossibilità di fare la ... critica. Comunque,
l'arte nobilita l'uomo e, naturalmente anche la donna.
- A proposito di nobiltà, giacché ci siamo, vi debbo raccontare
le mie peripezie a riguardo.
Voi sapete che con voi mi confido, ma mi raccomando di non propagare
la cosa.
Dunque, come tutti sanno, abbiamo costruito una villa nelle
vicinanze dell'altra che già teniamo e che ormai non risponde più
alle nostre esigenze famigliari né è improntata al moderno gusto
architettonico. Non abbiamo badato a spesa, signo'. Finora rasentiamo
i duecento milioni e tra i finimenti lussuosi, non faccio per dire,
manca solo lo stemma gentilizio fuso in bronzo dorato da mettere
sulla sommità del cancello. Qui casca l'asino, come disse uno storico,
ma poi l'asino non cascò. Nel caso mio, cara signora, l'asino è
cascato.
Mio marito si recò da quel signore che tiene...l'ufficio
di ricerche araldiche addossato ai cancelli dell'Università sull'angolo
di via Mezzocannone. Fatte le relative ricerche, abbiamo saputo
che al cognome di mio marito, Cantarino, corrisponde un semplice
scudo senza corona e senza palle con al centro un volgare recipiente
che si usava una volta. Si tratta di un «cantariello»
a quattro manici.
Che delusione signò. ho vergogna soltanto nel dirlo.Cosicché
sull'ingresso della villa dovremmo issare uno stemma gentilizio
di quella fatta...Mai e poi mai signò! Si potrebbe inoltre inoltrare
una domanda al Tribunale per cambiare il cognome di Cantarino in
Canterino-In tal caso sullo stemma è raffigurato un uccello. Però,
che guaio signò, anche questo è un semplice scudo senza corona e
senza palle. Ci stiamo domandando in famiglia se vale la pena di
spendere tanti soldi, col rischio che il Tribunale respinga la richiesta,
per innalzare sul cancello di quella bella villa un semplice scudo
con un uccello ma senza palle perché manca la corona. E che razza
di stemmo sarebbe?!
Quando è risaputo che per fregiare il proprio nome con N.H.
o con N. D., che vuol dire nobiluomo o nobildonna, occorre, per
lo meno, una corona con cinque palle.
Signò, sto pensando una cosa.
- Dite, signò.
- Penso che i milioni e anche i miliardi si possono accumulare,
specialmente se si evade il Fisco, ma in fatto di palle ci si nasce,
signora mia!.. E molte volte, specialmente in quest'epoca, chi ha
le palle non possiede il denaro. Perciò contentatevi del denaro
e lasciate da parte la fregola della nobiltà: E' un affettuoso consiglio
di un'amica sincera: son guai quando si casca nel ridicolo...
- Signora mia, grazie per la sincerità...però mi avete rovesciato
addosso, come si dice, una «caurara» di acqua
gelata. Ora vi debbo lasciare, ci sentiremo per telefono qualche
volta. Arrivederci quindi...e salutatemi tanto don Pasquale.
- Signò, noi ora lo chiamiamo «Pat» ...E
voi ossequiatemi assai don Giovanni...
- Signò, volete dire «John» ?...Grazie
non mancherò, arrivederci.
- Arrivederci signò!
|