Ecco il bozzetto del prossimo Carro dell’Immacolata di Torre del Greco

Il bozzetto di Costantino Linguella è frutto di una progressiva maturazione di un progetto con la consulenza di Riccardo Lamberti che ne sarà anche l’esecutore. Il titolo “Madre fiducia nostra, Madre della Speranza”, s’ispira al testo di un canto di mons. Frisina che ci aiuta ad avvicinarci al Giubileo del 2025...

Come tradizione, il 19 settembre, festa del nostro patrono san Gennaro, viene esposto in Basilica il bozzetto del carro trionfale per la solennità dell’Immacolata 2024.
Il bozzetto di Costantino Linguella, è frutto di una lunga attesa e di una progressiva maturazione di un progetto che ci viene consegnato con la consulenza di Riccardo Lamberti che ne sarà anche l’esecutore.
Il titolo “Madre fiducia nostra, Madre della Speranza”, s’ispira al testo di un canto di mons. Frisina che ci aiuta ad avvicinarci al Giubileo del 2025, “pellegrini di speranza” come dice il tema del prossimo Anno Santo.

Il bozzetto pone la venerata immagine dell’Immacolata al centro del carro su un trono, circondato da puttini e su due fontane da cui sgorga acqua, segno della grazia, ma qui anche di speranza, perché, come dice il profeta, “farò sgorgare fonti d’acqua nel deserto”.
Il trono è ancora circondato da motivi floreali, da dodici stelle e puttini con i simboli mariani: la rosa, la stella, il giglio, lo specchio.
La corona di dodici stelle, lo Stellario, come viene chiamato comunemente, che sul carro cinge la statua dell’Immacolata, allude certamente alla splendida visione dell’Apocalisse: “Nel cielo apparve un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i piedi e sul capo una corona di dodici stelle”. (Ap 12,12).
La Donna dell’Apocalisse, figura della Chiesa, è anche immagine di Maria che della Chiesa è Regina e Madre. Le stelle sono innanzitutto il segno della Regalità di Maria. San Giovanni parla di una “corona” di stelle e la corona è sempre stata il simbolo della dignità regale. San Bernardo, commentando questo segno, dice: “Perché gli astri non formerebbero la corona di Colei che ha il Sole per veste?”.
Ma emergono anche altri simbolismi: le stelle possono indicare i dodici patriarchi, le dodici tribù di Israele, i dodici apostoli: Maria è la Regina dei patriarchi, la Regina degli apostoli… Ma esse indicano anche i Santi. Corona di gloria di questa Madre sono i suoi figli e in particolare quelli che si sono lasciati proteggere e guidare da Lei.
Possiamo affermare che il popolo torrese, vede, nei privilegi dell’Immacolata “una sintesi della santità di Maria e della storia salvifica”. Nella mente e nel cuore di ogni torrese, l’Immacolata rimane un mistero da contemplare: Ella è il capolavoro di Dio nello splendore della sua intatta bellezza.

Ritornando al carro 2024, dall’immagine della Madonna, il manto viene plasticamente prolungato sulla parte posteriore del carro e copre il globo terreste, a significare l’invocazione ed il desiderio di porre tutta l’umanità, sotto la protezione, sotto il manto dell’Immacolata a cui cantiamo:

“Madre del Redentore, proteggi i tuoi figli
a te noi affidiamo la nostra vita, il nostro cuore
conservaci fedeli al divino amore”.

Infine, nella parte posteriore, è posta un’antica corona in legno dorato per ricordare i settant’anni dell’incoronazione della venerata immagine (23 giugno 1954).

Nella parte anteriore è posta un’ancora, un simbolo strettamente correlato al mondo marinaro. Un’ancora viene utilizzata per fissare una nave in porto. Secondo questa immagine, l’amore di Dio ci tiene anche come una forte ancora nelle tempeste del tempo e, secondo la fede cristiana, ci dà forza e sostegno. In segno di speranza, l’ancora assicura che il cristiano non muoia in queste tempeste e lo aiuta infine a raggiungere in sicurezza il porto della redenzione.
Ruffino d’Aquileia (345-410) scriveva: “Come il navigante quando si alza la tempesta getta l’ancora, così noi se abbiamo l’ancora della speranza fissa in Dio, non ci spaventeremo di fronte a qualsiasi tempesta del mondo”.

Conviene ricordare che per sciogliere il voto dei nostri padri, trattandosi di un rapporto spirituale con la Madre del Signore, è necessario accostarsi ai sacramenti della confessione e dell’Eucarestia, pregare il rosario ed esprimere la solidarietà cristiana con chi è nel bisogno.
Come abbiamo più volte affermato, torna quanto mai attuale che “la Madonna, più che portarla sulle spalle, occorre portarla nel cuore tutti i giorni, sulle strade della vita”.

Sabato 21 c.m. inizio dei 12 sabati in preparazione alla solennità dell’Immacolata: ore 9.00 rosario e santa messa, accensione della lampada alla cappella della Madonna e preghiera d’intercessione; ore 18.30 rosario e santa messa, accensione della lampada alla cappella della Madonna e preghiera d’intercessione; ore 20.00 rosario.
All’inizio di novembre, sarà pubblicato il programma delle celebrazioni (in forma cartacea lo si potrà ritirare presso la sagrestia della Basilica) con tutti gli appuntamenti dalla festa di san Vincenzo (29 novembre) sino all’Epifania del Signore (6 gennaio).

Comunicato stampa
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