La Torre di Bassano |
Cento e cento torri,
cilindriche e quadrangolari, integre o diroccate, isolate
o circondate da altre costruzioni, sorgono ancora oggi
qua e là lungo le coste dell'Italia meridionale e della
Sicilia, rimaste a narrare i secoli delle lotte sostenute
dai paesi rivieraschi contro i pirati e i corsari
nordafricani e turchi. Nel territorio di Torre del Greco
esiste ancora, in contrada Sora, in buono stato di
conservazione, la Torre di Bassano; vi è inoltre, più a
sud-est, la Torre delle Mortelle detta poi Scassata perché
in parte diruta; esisteva anche, agli inizi del nostro
secolo, il fortino di Calastro che fu demolito quando
sulla sua area si costruì il Molino "Feola",
poi "Marzoli". La Torre di Bassano, così chiamata dalla località in cui si trova, fu fatta costruire dall'Università torrese nel quadro generale di difesa disposto dal vicerè de Ribera. Fu imposto un contributo straordinario secondo il numero dei "fuochi", cioè delle famiglie esistenti nel territorio. I lavori di costruzione furono diretti dall'ingegnere regio Marco Altobello. Posta in posizione dominante su uno sperone roccioso affacciantesi sul mare, essa ha forma quadrangolare, muraglie spesse e scarpate all'esterno; all'interno il piano terreno con i magazzini, il secondo con gli alloggi delle guardie, il terzo, che è una terrazza scoperta, con le postazioni per artiglierie consistenti in colubrine e petriere e con una fornacella per le fumate di giorno e i fuochi di notte per le segnalazioni. Le vedette erano in guardia costantemente o almeno nei periodi di maggior pericolo e segnalavano l'arrivo all'orizzonte di navi corsare; uomini a cavallo, detti "cavallari" accorrevano poi a spron battuto nell'abitato e, al suon di trombe o di corni, esortavano tutti ad abbandonare le case e fuggire fra le campagne. tratto dal volume: |